Cosa vuol dire andare a visitare un produttore? Di solito significa fare un tour di un vigneto magari condotto come un giardino, per poi spostarsi in una cantina ultramoderna. Andare in visita da Egon Müller significa invece percorrere una stradina con zero indicazioni per arrivare ad una casa elegante, ma non sfarzosa, con alle spalle una collina interamente ricoperta da viti: lo Scharzhofberg. La casa è piuttosto normale, con pavimento in legno, camino, mobili antichi e così la cantina con qualche serbatoio, tante botti molto vecchie, per altro di grandi dimensioni, non più in grado di cedere aromi e sapori al vino, avendo perciò come solo obiettivo quello di contenerlo. Tutto questo testimonia che l’essere uno dei punti di riferimento del Riesling mondiale, non hai bisogno di nulla se non di un vigneto con piante centenarie, voglia di lavorare perché in vendemmia i passaggi di raccolta sono davvero tanti e un savoir faire produttivo tramandato da generazioni. Quello di Egon Müller dà vita ad etichette sempre con residuo zuccherino, ma che sanno valicare agilmente i limiti ipotizzabili per la ‘durata’ di un vino bianco.