Cosa hanno in comune il ciclismo e la produzione di vino? Molto, forse addirittura tutto, perché al di là delle gambe, il requisito, anzi, i requisiti fondamentali per portare a termine queste due attività con risultati importanti, nel primo caso vittorie nel secondo vendemmie, servono: abnegazione, lavoro, in alcuni casi durissimo, e morale d’acciaio. Di queste caratteristiche è in possesso Anita Neveu, ciclista che partecipa persino ai mondiali di categoria nel ’96, terminati i quali decide di fermarsi a Beaujolais. Dapprima approfondisce a Beaune e Digione nozioni e consapevolezze legate alla produzione vitivinicola. Quando si sente pronta, era il 2015, dà vita al domaine che porta il suo nome. Hai voluto la bicicletta si dice…… Nessun problema per Anita che macina successi grazie a 18 ettari, dedicati esclusivamente al Gamay, da cui produce etichette ottenute da ben 6 denominazioni differenti: Beaujolais, Beaujolais Village, Morgon, Chénas, Fleurie e Moulin à Vent. I terreni, in gran parte composti da granito con intersezioni di sabbia e argilla, associati a piante in molti casi vecchie (si va dai 40 anni ma si sale in molti casi fino a 100) sono due degli ingredienti fondamentali con cui Anita dà voce ai propri vini, in cantina semplicemente vinificati mediante fermentazioni spontanee effettuate in serbatoi di cemento.