Difficile rimanere concentrati sulla produzione del vino da queste parti. Per gli sportivi ci sono le colline su cui si allenava il grande Fausto Coppi. Per gli amanti della tavola invece una serie di giacimenti gastronomici come quelli del salame di Giarolo, dei tartufi e del formaggio Montèbore (presidio slow food), il tutto annaffiato da Timorasso e Barbera. Per fortuna Gian Paolo e Marina hanno una passione smisurata per il vino, specie per quello che producono. Un amore che ha quasi del richiamo ancestrale, come quello che ha strappato Gian Paolo a un’altra sua grande passione, quella che lo aveva portato, in precedenza, a fondare un’azienda nel campo dell’engineering. I Vigneti Repetto contano su 15 ettari di proprietà e altri 12 in affitto. Per Gian Paolo la tecnologia, tanto in vigna quanto in cantina, deve essere esclusivamente funzionale a utilizzare meno chimica e ancora meno solforosa. Proprio in cantina utilizzano un vinificatore, ideato da una startup piemontese, che gli permette di vinificare senza travasi, limitando al minino la solforosa e l’utilizzo d’acqua, solitamente impiegata per il lavaggio dei contenitori dopo i travasi.